La magia dei dintorni

L’Umbria è una piccola regione in termini di dimensioni, e quindi, con brevi spostamenti, la si può visitare quasi tutta agevolmente dal nostro BB.

Tuttavia ci sono destinazioni imperdibili più vicine di altre. Qui ne citiamo alcune. Sarà nostra cura darvi tutte le indicazioni anche a voce, quando soggiornerete da noi.

Ospiti desiderati, viaggiatori “leggeri”

 

Eravamo arrivati in Umbria, finalmente, un mondo intero, un continente, non una piccola regione d’Italia[1]. Una terra di colline e laghi, di città e borghi medioevali arroccati in cima ai dossi o accoccolati ai margini di foreste, di monasteri, castelli, sentieri, vicoli, arcobaleni, affreschi, fontane, bellezza.

Sì, nel mezzo del cammino eravamo arrivati in Umbria, quasi per caso (ma si sa che nulla succedere per caso). In questa terra di mezzo fra due mari, etrusca, umbra, romana, cosmopolita, di donne e uomini che mi sembravano avere, chi più chi meno, un ramicello di quella singolare pazzia che molti, chi sa mai perché, tengono in conto di misticismo, e chiamano spirito virgiliano, ascetico, serafico, francescano[2].

Eravamo stati a Perugia, a Spoleto, a Terni, a Orvieto, a Foligno, a Gubbio e ad Assisi, e là, mentre ero sola nella piccola cappella romantica del secolo XII di Santa Maria degli Angeli, incomparabile miracolo di purezza, in cui San Francesco ha pregato tanto spesso, qualcosa più forte di me mi aveva costretta, per la prima volta in vita mia, a inginocchiarmi[3].

Avevamo sfiorato come in un sogno le fonti del Clitunno, care a Byron e a Carducci, la cascata delle Marmore, il lago Trasimeno. A Todi avevamo sentito recitare le poesie di Patrizia Cavalli e visitato la tomba di Jacopone, mentre il tramonto incendiava i colli tutt’attorno. A Perugia ci avevano detto di visitare anche gli angoli più nascosti e di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta[4], dove si respirano la grazia, la gentilezza ed una specie di dolcezza morale come sciolta nell’aria[5].

Sopra ogni altra cosa avevamo viaggiato, e ogni cento metri il mondo cambia[6].

Avevamo macinato chilometri in bicicletta, su treni e “corriere stravaganti”, e avevamo spesso camminato, perché il viaggiatore più veloce è colui che va a piedi[7]. Lungo la strada avevamo preso appunti e scattato foto. Era meraviglioso valicare confini, lasciarsi andare dentro altre culturescoprire la provvisorietà di ciò che avevo scambiato per definitivo[8].

Alla fine, siamo arrivati a Mercatello, piccolo borgo sulla via orvietana, nel comune di Marsciano, dove un tempo sostavano i viandanti. Ai piedi di dolci colline, che avevano dato i natali ad un imperatore romano, Gaio Vibio Treboniano Gallo (regnò dal 251 al 253 d.C.), e dove oggi si coltivano l’ulivo e la vite.

Qui abbiamo trovato dove sostare, nel Bed and Bookfast, così l’avevano chiamato quelli che l’avevano pensato, per sottolineare il loro amore per i libri, oltre che per gli spazi, i cieli, i sapori, le persone che accoglievano.

Ed in effetti era così, c’era un letto e c’erano molti libri, ed una cantina poco distante. Un fiume non lontano, il Nestore, che poi si getta nel Tevere, e un castello a fare da guardia, in alto sulla groppa del colle. Si sentivano vibrare nell’aria rintocchi di campane, ma l’aria portava anche note di jazz e rock, specie in occasione dei festival (Umbria Jazz, Umbria che spacca e così via).

Quella sera abbiamo lasciato la finestra della nostra camera aperta sulla campagna. Non ero più arrabbiata. Non ero altro che lo spazio di una nota cantata da un tordo nel bosco[9].

Il giorno dopo ci aspettava la colazione preparata dalle sapienti mani di Manuela. Poi avremmo potuto camminare un po’ seguendo i consigli di Marco, e magari  fare due chiacchiere con lui, parlando di letteratura, di musica, delle tante passioni che si respiravano fra quelle mura.

Era bello essere lì. Ospiti desiderati, viaggiatori “leggeri”. Ci sentivamo a casa.

 

[1] Vittorino Andreoli [2] Curzio Malaparte [3] Simone Weil [4] Henry James [5] Guido Piovene [6] Roberto Bolaño [7] Henry David Thoreau [8] Elena Ferrante [9] Patti Smith

Noi siamo qui